Reflusso gastroesofageo: l'efficacia dell'intervento fisioterapico

La malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) si verifica quando i succhi gastrici vengono in contatto con la parete dell'esofago, provocando bruciore dietro lo sterno e rigurgito acido.

Si presenta con sintomi cosiddetti "tipici" oppure con sintomi "atipici".

La malattia da reflusso gastroesofageo è una malattia che è causata da diversi fattori, come quelli psciologici, alimentari, anatomici, funzionali, ormonali e farmacologici.

Il tono dello sfintere esofageo inferiore (zona di passaggio tra esofago e stomaco) costituisce una barriera pressoria contro il reflusso ed è il componente più importante del meccanismo anti-reflusso. Quando la pressione della zona si riduce, come ad esempio durante il passaggio di acqua o cibo, il materiale acido e non-acido risale dallo stomaco all'esofago (anche in condizioni normali). Se la quantità e la durata del reflusso superano una determinata soglia, si verifica la Malattia da Reflusso Gastroesofageo. La pressione della giunzione tra esofago e stomaco mostra considerevoli variazioni diurne ed è influenzata dalla dieta, dagli ormoni circolanti e da alcuni farmaci. Un aumento della pressione intra-addominale, come nelle persone in sovrappeso e nelle donne in gravidanza, predispone maggiormente al reflusso.

I sintomi tipici della malattia sono:

  • bruciore retro sternale;
  • rigurgito acido.

Quelli atipici sono: 

  • Sensazione di nodo alla gola con  difficoltà a deglutire;
  • Difficoltà digestive, nausea;
  • Laringite cronica,tosse, raucedine, abbassamento della voce;
  • Singhiozzo;
  • Asma;
  • Dolore toracico (simile a quello di natura cardiaca);
  • Otite media;
  • Insonnia.

 La diagnosi è medica e i trattamenti oltre alla gestione farmacologica del sintomo prevedono interventi mirati al miglioramento dello stile di vita: 

  • ridurre del peso;
  • evitare il fumo;
  • evitare alimenti che potrebbero peggiorare l'acidità come cioccolata, alcolici, pomodori, agrumi;
  • evitare di coricarsi subito dopo i pasti.

Diversi studi hanno ipotizzato che il trattamento e l'allenamento del muscolo diaframma e della respirazione possa influenzare positivamente il disturbo,

Ad esempio Eahrer e coll. in uno studio del 2012, hanno randomizzato 20 pazienti con malattia da reflusso gastroesofageo in due gruppi.

Il primo gruppo (10 pazienti) è stato trattato per 4 settimane attraverso esercizi di respirazione attiva diaframmatica mentre il secondo gruppo ( 9 pazienti) sono stati inseriti nel gruppo di controllo (nessun trattamento).

I pazienti trattati sono stati poi invitati a continuare gli esercizi respiratori per 9 mesi e sottoposti ad un follow up a lungo termine.

A  distanza di 4 settimane e con effetti ancora maggiori dopo 9 mesi, i pazienti trattati hanno migliorato le loro condizioni cliniche , valutate attraverso la Ph metria, il questionario Quality Life Score e la valutazione del quantitativo di utilizzo di farmaci,  in maniera statisticamente significativa rispetto al gruppo di controllo.

In letteratura sono presenti anche diversi studi in cui si analizzano gli effetti della respirazione diaframmatica anche sulla riduzione dell'ansia e i risultati analizzati forniscono indicazioni sull'efficacia del trattamento a breve, ma anche a medio e lungo termine se il training viene mantenuto costante dal paziente.

In fisioterapia ed in Terapia Manuale abbiamo diverse tecniche passive ed attive per il miglioramento della funzionalità respiratoria e gli studi leggittimano tali interventi anche come coadiuvante della gestione dei disturbi analizzati.

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